Lo ammettiamo: continuando ad ascoltare e intercettare i protagonisti del web italiano, ci stiamo appassionando sempre di più al rapporto tra 2.0 e green: era dunque naturale che – dopo la bella intervista di qualche mese fa alla copywriter Irene Russo – incontrassimo e intervistassimo Claudio Lacetera.
Account di professione presso Hic Adv, dalla Puglia (terra del padre) ha ereditato l’essere socievole, dal Trentino (terra dei nonni) la precisione e la voglia di imparare cose nuove, dall’Emilia (terra della madre) il piacere della tavola – “il luogo d’elezione per fare affari” – e la convinzione che le cose migliori vengano fuori dai rapporti duraturi e basati sulla fiducia.
Un professionista del web davvero interessante e con tante cose da dire: non resta altro da fare cheleggerlo e rileggerlo!
Buongiorno Claudio, ti ringraziamo di essere qui con noi Partiamo da te: chi è Claudio Lacetera?
Ah, iniziamo dalle domande facili!
Se parliamo di percorso professionale dirò che, dopo una laurea in Scienze della Comunicazione, un’esperienza di lavoro all’estero (Spagna) e diversi progetti in ambito sociale, ho deciso di lavorare nelcampo della comunicazione. Il motivo è semplice: è un settore in continua evoluzione che obbliga ad aggiornarsi con costanza. Inoltre permette di lavorare e confrontarsi con persone sempre nuove, creare campagne e valori attorno al prodotti di altri. Insomma, il mio è un lavoro decisamente stimolante.
Ma sono anche contento di essere approdato alla comunicazione solo dopo esperienze lavorative molto diverse: l’ambito sociale mi ha infatti insegnato che non esistono regole universalmente valide e che ogni nuovo progetto mi insegnerà qualcosa.
Di cosa ti occupi oggi e quali sono le attività che svolgi day by day, durante il lavoro quotidiano?
Lavorando in un’agenzia di comunicazione il mio ruolo è molto vario e cambia a seconda dei progetti specifici. Diciamo, in generale, che sono quello che sta a metà tra i clienti e i colleghi. Fondamentali strumenti della mia attività sono l’ascolto, la rielaborazione e il coordinamento che mi permettono di monitorare i processi e garantire risultati coerenti coi progetti iniziali. Poi c’è tutto l’aspetto più commerciale: budget, fatture ecc. Ma temo che questa parte sia quella meno entusiasmante!
E a livello personale, che rapporto hai con il web?
Decisamente intenso. Ormai gran parte delle mie comunicazioni e ricerche sfrutta il canale web, tant’è che l’unico oggetto realmente necessario ormai è lo smartphone. Detto questo coi social sono invece abbastanza cauto: mi piace più informarmi che condividere cose realmente personali. Utilizzo questi canali più come fonte di riflessione e informazione o per condividere notizie che ritengo utili alla mia community di riferimento. Il resto preferisco rimanga patrimonio di poche persone.
Quale è il social network che preferisci, e perché?
Se preferito va di pari passo con più utilizzato risponderò Facebook: al momento è quello che uso di più, anche per comunicare con persone che non vedo tutti i giorni. E poi lo trovo uno strumento molto utile per “filtrare” le informazioni, farmi un’idea su determinate situazioni (le primarie, in questo momento).Twitter però è più utile: mi piacciono molto i live e il cambiamento linguistico a cui i 140 caratteri ci hanno obbligato. Ecco questo si, è davvero rivoluzionario.
Hai mai definito o partecipato a progetti che integrano green e web 2.0?
Certo! Hic adv, l’agenzia per la quale lavoro da sei anni, ha una forte connotazione green e sociale. Ci piace lavorare su progetti di pubblica utilità e ne abbiamo diversi attivati (al momento: ecopiteco,terraferma emilia)
Ammetto però che il mio preferito è Territori.COOP, un progetto volto a raccontare la molteplicità delle produzioni locali italiane. Grazie a Territori.COOP siamo riusciti a dare rilevanza a tutta una serie di piccoli e grandi produttori alimentari, stimolando – o almeno lo speriamo – la coscienza alimentare di chi acquista i prodotti.
Interessante: e credi che i social media possano essere utili per parlare di green e sociale in modo innovativo?
Senza dubbio: le idee corrono veloci e dirette grazie ai social media. La collaborazione e lo scambio diventano fondamentali ad innescare dinamiche di condivisione che sono alla base della sostenibilità e di un approccio più maturo ai temi ambientali. Quello social è un tipo di comunicazione coinvolgente e, come tale, utilissimo a creare reti, gruppi, generare idee e collaborazioni eliminando le distanze.
Terminiamo questa bella intervista parlando dei desiderata: quale è Il progetto di comunicazione dei tuoi sogni?
Qualcosa che possa mischiare diverse discipline, anche lontanissime tra loro, e tanti strumenti di comunicazione. Un progetto che possa parlare ad un target eterogeneo utilizzando un linguaggio semplice. Lavorare nel tentativo di cambiare comportamenti, azioni. Agire trasformazione per una causa forte: green, politica, sociale. Qualcosa che sia un punto di non ritorno, ecco.
Leave A Comment