L’inizio delle lezioni del nuovo percorso in Academy si sta avvicinando: ancora poche settimane e finalmente si apriranno le porte bolognesi e milanesi di IFOA per la seconda edizione del Social Media Manager Program, corso executive per formare professionisti competenti e aggiornati di digital marketing capaci di ‘fare la differenza’.
E per festeggiare al meglio l’avventura – ricordandovi che le selezioni sono ancora aperte e che c’è una grande possibilità per gli imprenditori lombardi a capo di micro imprese – abbiamo avuto il piacere di intervistare Francesca Vezzoli, una delle ‘studentesse modello’ dell’a.a. 2011/12. Dopo le esperienze degli altri ‘ex’ Matteo Pavesi e Francesca Barzaghi, dunque, leggiamo una nuova e preziosatestimonianza diretta su come è stata la BEWE Academy nella sua prima edizione.
Per qualsiasi dubbio, curiosità o richiesta di informazioni, vi rimandiamo sempre al nostro sito web, allapagina Facebook e all’account Twitter.
Ma ora basta, è ora di leggere!

Buongiorno Francesca! Parlaci un po’ di te, per farti conoscere dai lettori del blog.

Ciao a tutti! Ho studiato lettere moderne e cultura editoriale e da molto tempo lavoro nell’editoria libraria: ho cominciato come redattrice quando ancora frequentavo l’università e dopo la laurea ho trovato lavoro nell’ufficio diritti di un grande gruppo. Mi piace scrivere, perché mi piace comunicare e aiutare chi vuole dire qualcosa a farlo nel modo giusto, con il mezzo giusto. Per questo l’editing è l’attività che preferisco. Mi sono iscritta all’Academy per conoscere meglio i nuovi canali della comunicazione e per affrontare il mio lavoro con una prospettiva più ampia.

E come valuti il Social Media Manager Program della BEWE Academy dello scorso anno?

Molto positivo! Non ho dubbi su questo. Avevo bisogno di un nuovi stimoli: lavoro da tempo su progetti molto interessanti ma in un certo senso vincolati al passato. Conoscevo benissimo i libri e la carta, mentre avevo un’esperienza ridotta della comunicazione finalizzata al marketing. I social network, i bloge in generale il web erano il mio pane quotidiano, ma mi mancavano gli strumenti degli “insiders”.
Mi sono rimessa in gioco e ho riscoperto un’energia e una voglia di fare che si erano un po’ sopite. Le cose che ho imparato si sono rivelate fondamentali per il mio curriculum e ho avuto così conferma di aver preso la strada giusta.

Dove credi che stia il ‘valore aggiunto’ del Program rispetto ad altri percorsi formativi?

Il Social Media Manager Program ha come obiettivo il ‘fare‘. Questo, secondo me, è il motivo per cui vale la pena frequentare il corso. Essendomi iscritta alla prima edizione, è stata un po’ una scommessa: in fondo, tutti prima o poi incontrano il malcapitato che racconta di aver seguito un “mini-master” e di essersi ritrovato con un mucchio di dispense a cui far prendere polvere, qualche buona nozione a effetto e poco più. Non è il caso dell’Academy. Io ho trovato quello che cercavo: ho imparato cosa fare e come, avendo la possibilità di mettermi alla prova. Tutte le lezioni hanno avuto risvolti pratici e chi ci ha accompagnato lungo il percorso ha portato in aula la propria esperienza professionale, prima di tutto.

Così ci fai arrossire. Dicci la cosa che ti è piaciuta di più e quella che ti è piaciuta meno.

Il corso mi è piaciuto perché social! I social network hanno costituito, oltre che materia di studio, unfondamentale supporto alla didattica. Grazie alle piattaforme di condivisione e ai gruppi su Facebook e G+ la lezione continuava a casa.
Notizie, curiosità, domande, consigli: il nostro dialogo è rimasto sempre aperto e continua tuttora in rete, anche per merito della disponibilità e della passione di tutti gli “expert” che sono intervenuti.
Durante il corso non sono mancate le “giornate no”. I partecipanti hanno esigenze e ritmi diversi: così ci sono state lezioni che non hanno appassionato tutti allo stesso modo o che sono state considerate più o meno difficili a seconda del background di ciascuno. Queste differenze tra noi si sono rivelate peròcostruttive. Un patrimonio aggiunto. E quando le lezioni sono sembrate troppo difficili (o troppo facili), abbiamo potuto rimediare on-line i giorni successivi, con il supporto di tutti.

Ti ringraziamo per la testimonianza! Salutiamoci con un consiglio ai partecipanti della seconda edizione: qual è il ‘piglio giusto’ per frequentare l’Academy?

Bisogna affrontare l’Academy con mente aperta e tanta curiosità.
È necessaria elasticità per applicarsi in un percorso interdisciplinare durante il quale si lavora su più fronti, con molti strumenti, al fianco di persone nuove e per obiettivi sempre diversi. Ed è importante essere curiosi, affidarsi al proprio spirito esplorativo e alla voglia di aggiornarsi di continuo, per conoscere a fondo i social media ma anche per muoversi al loro interno in modo più efficace.