Il Social Media Manager Program 2012, organizzato da BEWE Academy e IFOA, è ormai ufficialmente partito: la prima lezione milanese si è infatti tenuta il 10-11 Febbraio, mentre tra poche ore comincerà quella in Emilia.
Gli studenti sono molto motivati, così come i docenti la cui lista, dopo le new entry di Gianluca Diegoli e Nicola Mattina, è quasi definitiva. Per cominciare l’avventura nel migliore dei modi, abbiamo pensato a un’intervista doppia con Elena Codeluppi, Social Media Consultant e expert del primo modulo del corso, e Nicola Bigi, Sales Marketing Manager e fondatore di TIWI. Buona lettura! E ricordate che potete trovare altri interventi dei docenti qui e qui
Ciao Elena, ciao Nicola! Partiamo da voi e dal vostro percorso formativo/professionale…
Elena. Buongiorno a tutti! Umberto Eco, una volta, scrisse che ‘si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo’. Non so se sto al mondo in modo dignitoso, ma sicuramente ho cambiato spesso direzione. Mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e Semiotica dei Media e ho ottenuto un Phd in Discipline Semiotiche all’Università di Bologna, con una tesi sulla costruzione dell’identità in contesto migratorio attraverso il rito religioso. Nel frattempo ho lavorato circa sette anni come responsabile della comunicazione per due associazioni sportive e frequentato un Master per addetti all’ufficio stampa. La passione per i nuovi media non mi ha mai abbandonato e, nel 2007, ho iniziato a collaborare con l’Unita di Ricerca Opera dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per alcuni progetti legati al Social Media Marketing e alla Pubblica Amministrazione 2.0. Collaboro inoltre con l’agenzia Satef per la realizzazione di alcuni laboratori sul web per la Regione Emilia Romagna.
Nicola. Il mio percorso non è molto lineare 😉 Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Reggio Emilia e poi ho fatto anch’io un Dottorato in Semiotica a Bologna. Da sempre sono stato vicino al mondo dell’informatica, ma sui Social Media ho iniziato a lavorare in maniera professionale quando sono andato a Los Angeles per la mia ricerca di dottorato. In realtà ho fatto poca ricerca, ma mi hanno inserito in un team che si occupava di consulenza a grandi gruppi dell’ICT o dell’entertainment proprio sui Social Media. Le mie ricerche erano legate allo storytelling, ed il passaggio al web 2.0 è stata una normale evoluzione. In questo team mi occupavo principalmente di progetti legati alla creazione di comunità su siti di entertainment, e avevo in mano sia la parte strategica che quella di analisi dei key process indicator. Tornato in italia ho finito il Dottorato e ho fondato nel 2009 insieme a due amici/colleghi TIWI, un’azienda specializzata nella produzione di video che spiegano cose e concetti complessi in modo semplice. Un esempio si tutti? Il riassunto di 23 anni di Beautiful in 6 minuti e tutta la serie Beautiful Lab per Sky.
Qual è ora la vostra posizione professionale e l’azienda per cui lavorate?
Elena. Attualmente sono libera professionista e, oltre a collaborare con un’agenzia di Reggio Emilia per cui gestisco progetti legati al web (tra gli altri il progetto Tiriciclo per Tetra Pak e Territori.coop per Centrale Adriatica), mi occupo di formazione per Cis, CsPmi, Regione Emilia-Romagna. Ho anche iniziato una collaborazione con la Fondazione Brodoloni per un progetto europeo, sempre legato ai social media.
Nicola. Ora mi occupo della parte marketing, relazioni esterne e vendite in TIWI. Dato che siamo cresciuti molto negli ultimi mesi, molta parte del mio lavoro riguarda proprio la costruzione di un progetto di social media communication per l’azienda. Sono sicuro che dal Social Media Manager Program nasceranno moltissimi spunti!
Professione Social Media Manager: quali sono le attività che dovete svolgere day by day nel vostro lavoro?
Elena. Ovviamente dipende da quale progetto sto sviluppando. Posso dire pero’ che una costante e’ la ricerca e la lettura. Il mio modo personale per non annoiarmi e un modo per cercare possibili risposte alle domande che si presentano ogni giorno.
Nicola. Diciamo che riguardano tre grandi macro-aree. La prima è il monitoraggio dell’andamento dei nostri ultimi progetti per conto dei clienti, la seconda è il monitoraggio delle content strategy più interessanti oggi in rete, e il terzo è il monitoraggio di tutto ciò che esce su TIWI in rete (forse non proprio tutti i giorni ).
Le qualità principali che distinguono un bravo professionista del web sono…
Elena. Secondo me occorrono pazienza, capacita’ di creare associazioni tra contenuti diversi tra loro, attitudine a lavorare in gruppo, capacita’ di relazione e una corretta formazione. La qualità più importante rimane pero’ una certa sensibilità nel percepire l’innovazione. Sensibilità non vuol dire una mera e vaga predisposizione ma un continuo studio delle dinamiche di questi strumenti e un dialogo continuo con i settori interni della propria organizzazione.
Nicola. Credo che la caratteristica principale sia di avere un mix adeguato di cultura/capacità analitiche e cultura/capacità umanistiche. Sicuramente questo vale anche per Marketing Manager non specializzati sui nuovi media, ma credo ci siano due fondamentali differenze. Da un lato i dati a disposizione sul web sono molto più numerosi e sfaccettati; è quindi necessario un lavoro di interpretazione che ha dietro anche basi statistiche non banali. Dall’altra parte la cultura umanistica è fondamentale perchè si ha a che fare con qualcosa di vivo e liquido come possono essere gli utenti in rete, le loro azioni e le loro interazioni.
Dati e statistiche citano il Social Media Manager come una delle professioni più richieste in futuro: a vostro avviso, perché è sempre più strategica per le organizzazioni?
Elena. Il Social Media Manager sta diventando una figura fondamentale per le aziende non perché si occupa di comunicazione ma perché nel pensare e realizzare delle strategie comunicative partecipa a un vero e proprio processo di cambiamento nella cultura organizzativa. Un’organizzazione che pensa di utilizzare certi canali dovrebbe infatti riflettere sulle dinamiche interne alla propria struttura, ai propri clienti, a quali servizi può offrire loro oltre ai prodotti in un’ottica di continuo scambio. Il SMM diventa così un hub di informazioni fondamentale per l’azienda.
Nicola. In realtà credo che in futuro le professionalità del Social Media Manager saranno talmente richieste che ci saranno per forza di cose delle specializzazioni fortissime, per esempio su chi si occupa del lato interno alle aziende vs marketing esterno, chi si occuperà di progetti di promozione e chi userà i social media come supporto ai clienti, etc. In generale possiamo vedere l’esplosione dei Social Media come la tendenza delle aziende a diventare produttori continui di contenuti, quasi come degli editori. Questi contenuti saranno tanto più efficaci quanto più percepiti come autentici. A mio modo di vedere l’unica maniera per ottenere il massimo è che un’azienda gestisca direttamente i propri contenuti, magari col supporto delle agenzie, ma la gestione credo sarà sempre più interna. Di conseguenza ci sarà bisogno di nuove competenze, nuove figure che sappiano raccogliere e facciano ‘uscire’ dalle organizzazioni in modo controllato la conoscenza per popolare i social media e, quindi, costruiremaggior engagement con i propri stakeholder.
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