Non è cosa di tutti i giorni riuscire a intervistare un grande influencer del web. Ma a noi di BEWE Academy non ferma nessuno
Ecco dunque che, dopo le belle prospettive di giovani imprenditori di talento (Nicola, che sarà anche docente del Social Media Manager Program, e Tiziano), abbiamo avuto il piacere di intervistare Matteo Bianconi. Il nome non vi suona nuovo? Se leggete Fanpage o usate regolarmente Twitter, è impossibile che non abbiate già sentito una sua opinione o apprezzato un suo articolo.
La sua intervista è molto interessante: si parla di esperienze personali, di lavoro, di professioni in crescita (come quella del Social Media Manager) e di… sogni. Curiosi? Non vogliamo farvi attendere oltre Buona lettura!
Ciao Matteo, benvenuto e grazie dell’occasione! Partiamo subito da te: qual è stato il tuo percorso formativo/professionale?
Buongiorno a tutti, piacere mio! Durante gli anni dell’Università (laurea in Sociologia e specialistica in Marketing e Comunicazione), sono entrato nel mondo del giornalismo e ho fatto del piacere di scrivere un primo lavoro. In seguito ho avuto l’opportunità di far parte di un’importante agenzia di comunicazione come copywriter, e nel corso del tempo ho sperimentato quello che avevo studiato durante il periodo accademico, soprattutto sul web. Conoscere e gestire i social media significa avere una solida base “accademica” e integrare il sapere con il lavoro sul campo. La mia base “giornalistica” mi aiuta ora a seguire le piste giuste: l’aggiornamento costante delle attività e delle news che girano per la Rete è fondamentale.
Qual è ora la tua posizione professionale? Lavori per qualche azienda/agenzia?
Al momento sono libero professionista. Molti mi hanno dato del folle: avevo un contratto a tempo indeterminato con un’agenzia fino all’anno scorso, ma a Settembre ho fatto il grande salto. Ora mi alterno tra consulenze, docenze e il solito “lavoro sporco” sui social media. Collaboro con diverse agenzie, aziende e realtà editoriali. Sono felicissimo della mia scelta e il lavoro, fortunatamente, non manca.
Le attività principali che devi svolgere quotidianamente nel tuo lavoro.
Ogni giorno c’è da monitorare e gestire la presenza online dei clienti, attraverso il community management di un particolare canale o sui social network. Poi magari c’è da pianificare qualche progetto nuovo, che sia una campagna di comunicazione specifica o il posizionamento/riposizionamento di un brand. Collaboro infine anche con riviste online e cartacee, a volte firmando, altre come ghostwriter.
Quali sono secondo te le qualità principali che contraddistinguono un bravo Social Media Manager?
Prima di tutto l’onestà: ci sono tanti, troppi Social Media “Fuffologi” che sanno vendersi benissimo, ma che poi rovinano sia i brand che si affidano a loro che la categoria di mestiere. Io dico sempre le cose come stanno, anche con il rischio di “offendere” il cliente perché magari pretende certi risultati senza conoscere l’ambiente dei social media. L’importante, soprattutto in Italia, è educare al mercato per raggiungere i risultati e non soddisfare le pretese di un cliente solo perché si ha paura di perderlo. Detto questo, bisogna conoscere la Rete e sapere di cosa si sta parlando: se non lo sai studia, indaga, prova. Bisogna interpretare i livelli comunicazionali di ogni piattaforma: chi pensa che si possa utilizzare lo stesso linguaggio sia su Facebook che su Twitter, per esempio, non ha ancora capito nulla dei social media. Potrei andare avanti delle ore con questa risposta, meglio che mi fermi…
Perché ti piace il lavoro che fai, e cosa invece ti ‘esalta’ meno?
Mi piace il mondo del web perché spesso posso sfruttare la creatività al 100%: si tratta sempre di unlavoro fluido che ogni giorno propone qualche situazione nuova, magari imprevista. Mi piacciono molto le sfide e quella della comunicazione è una sfida continua. Cosa mi piace meno? I “fuffologi” di mestiere, i clienti che pagano “con estrema lentezza” (di entrambe le categorie potrei scriverci un libro) e a volte non avere mai tempi definiti: le urgenze sono all’ordine del giorno.
Se diciamo social media, a cosa pensi?
Penso che siano i “figli” del progresso della società, qualcosa di imprescindibile ora dalla realtà di tutti i giorni, integrati perfettamente tra consumo e relazioni. Bisogna però ricordarsi sempre che siamo fatti di mani e occhi, quindi il “social” è sia online che offline.
Il progetto 2.0 dei tuoi sogni…
In realtà ho un progetto in cantiere di cui non posso parlare, ma che potrebbe rivelarsi davvero qualcosa di emozionante, sia dal lato professionale che da quello umano. Il progetto social dei sogni rimane quello di avere un grosso budget a disposizione e carta bianca alla mano: la fantasia non avrebbe limiti. Per il resto ci sono diversi brand italiani che stanno facendo bene, altri che hanno ancora paura della potenza di Internet. L’Italia dovrebbe osare di più.
Grazie Matteo, ottimi spunti e belle prospettive… Il mercato è innovativo e in forte crescita, ma servonoprofessionalità e competenze. Che la sfida abbia inizio!
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