Tra le professioni del futuro secondo molte ricerche nazionali e internazionali, c’è sicuramente quella del Community Manager. Un ruolo fortemente legato al social media marketing e alla comunicazione 2.0, con compiti ben definiti e fondamentali per la presenza efficace dei brand sul social web (ricordate il post “Community Manager, anatomia (aggiornata al 2012) di una professione“?). Non è un caso se il nostroSocial Media Manager Program dedica un intero modulo a questo profilo!
Ma più nello specifico, quali sono i compiti del bravo CM e come lo si diventa? Quali i tool più utilizzati? Abbiamo avuto il piacere di parlarne direttamente con Orsola di Donato, fashion&beauty blogger e community manager, conosciutissima in rete come MissBeckyB.. Buona lettura!

Ciao Orsola! Raccontaci il tuo percorso formativo e professionale.

Ciao a tutti! Il mio percorso formativo non è dei più lineari: sono laureata in Giurisprudenza, ho una forte passione per il giornalismo che ho coltivato con diversi corsi di formazione e poco prima di terminare gli studi universitari ho seguito un progetto con il Corriere del Mezzogiorno incentrato proprio sullacomunicazione digitale. Dopo aver collaborato con alcuni giornali, mi sono avvicinata al mondo dei bloged è stata forse questa la svolta nella mia carriera. Proprio grazie ai blog, infatti, ho avuto l’opportunità di lavorare anche nelle community gestendo per alcuni mesi il “forum” del progetto Dettofranoi di Unilever.

Che lavoro fai attualmente e di cosa ti occupi?

Attualmente mi occupo di Community Management per Bewe, in particolare gestisco alcune fanpage per clienti del settore Food & Beauty. Due mondi diversi, ma che mi appassionano quasi allo stesso modo. Inoltre, continuo la mia collaborazione con FashionBlog e Pinkblog del gruppo Blogo, per il quale dal 2008 rivesto il ruolo di Beauty Editor.

Quali sono le cose che ami di più del tuo lavoro? E di meno?

Come si fa a non amare un lavoro che ti permette di essere “paid to be on Facebook?”?? Scherzi a parte, ci sono molteplici aspetti che mi fanno appassionare a questo mestiere. Per un Community Manager ogni giorno è diverso dall’altro, hai la possibilità di confrontarti con tantissime persone ed essergli anche d’aiuto, perché per l’utente la fanpage rappresenta il volto più umano della azienda, quello a cui rivolgersi se si ha un richiesta o un problema. Inoltre, questa professione ha anche una parte creativa che concerne sia l’ideazione di attività di engagement sia la semplice creazione dei post quotidiani. L’unico vero difetto di questo lavoro? Non si stacca davvero mai: Natale, Ferragosto, ogni occasione è quella giusta per condividere un augurio o un commento con gli utenti.

Un episodio curioso o che ricordi più volentieri.

Quando si gestisce una community è facile che capitino frequentemente degli episodi divertenti: tra le cose che ricordo con simpatia ci sono sicuramente le risposte ai quiz che pubblico in fanpage. Una volta una nostra utente ha scambiato dei biscotti di pan di zenzero per le luci natalizie, un episodio che mi ha permesso di scherzare un po’ con lei e coinvolgerla ancor di più nella community.

Quale social network pensi sia il più interessante per il Community Manager, a parte Facebook e Twitter?

Indubbiamente la figura del Community Manager trova la sua massima espressione proprio in Facebook e Twitter soprattutto per l’aspetto della gestione delle richieste e della moderazione. Al di là di questo però ritengo che Pinterest possa avere un buon potenziale, perché è uno strumento di marketing nuovo e tutto da scoprire, che ritengo premierà chi riuscirà ad uscire dai classici schemi della comunicazione e sfruttare a pieno le proprie idee creative.

Perchè quello che fai è importante per la comunicazione delle aziende?

Essere sui social network è certamente un plus valore per le aziende. In questo modo, infatti, si avvicinano alla propria clientela in modo diretto e senza filtri; se ciò può comportare qualche rischio, i vantaggi che ne derivano sono spesso ben superiori. Si ha, infatti, la possibilità di confrontarsi quotidianamente con i proprio consumatori, percepirne i desideri, le opinioni e ben vengano anche le critiche, perché consentono di avere una fotografia in real time della percezione delle attività della propria azienda. L’unica “raccomandazione” è scegliere dei professionisti per rivestire questi ruoli: spesso si sottovaluta l’importanza di rivolgersi a figure di esperienza, ma i risultati di queste scelte si vedono e i danni all’immagine causati, ad esempio, da un cattivo crisis management potrebbero catturare l’attenzione della blogosfera e restare visibili per molto tempo. Anche per questo motivo, l’Academy può essere una palestra perfetta!

Le due regole del bravo community manager…

Solo due? Pazienza, “sangue freddo” e creatività, ma sono già tre. Il Community Manager deve essere naturalmente portato per le pubbliche relazioni e in particolar modo per quelle online, perché il linguaggio digitale rischia facilmente di essere frainteso ed è importante riuscire ad esprimersi con ilgiusto tono anche attraverso una tastiera. E’ importante, inoltre, mantenere la calma e la pazienza nei momenti di crisi: può capitare infatti che un utente sia particolarmente aggressivo o polemico. In questi casi bisogna analizzare velocemente la situazione e gestire la criticità con competenza, evitando qualsiasi tipo di atteggiamento provocatorio o dittatoriale; se non si riesce a vestire i panni di moderatore si rischia di danneggiare la reputazione del brand.
Grazie Orsola e in bocca al lupo! E voi siete fan e seguite i vostri brand preferiti sui social network? Avete delle belle storie da raccontare a riguardo?