Terza puntata autunnale per il nostro blog alla scoperta del mondo della comunicazione e del giornalismo, sempre più interessati ad analizzare e a farvi capire come questi settori si stanno evolvendo ai tempi del social web. Dopo Erika de Bortoli ed Elisa Borciani, è ‘arrivato il turno’ di Rocco Rossitto. Non lo conoscete? Impossibile! Iperattivo, divertente e irriverente, è difficile incontrare uno come Roccoperché pare impossibile che una persona resista così tanto connessa tra computer e smartphone.
Nella vita – questo possiamo anticiparlo – Rocco è giornalista e social media strategist per aziende, agenzie e persone, e una delle sue ultime fatiche/soddisfazioni è stata seguire per Wired la Social Media Week di Torino. Mica male, vero?
Rintracciabile (e seguitissimo) praticamente su tutti i social network, Twitter in primis, ha un’innata predisposizione al mondo della comunicazione: per questo in BEWE Academy non potevamo certo non contattarlo e lasciarci scappare la sua esperienza
Che dire: dopo averlo letto, seguitelo e non ve ne pentirete!

Buongiorno e benvenuto! Partiamo dalla domanda delle domande: chi è Rocco Rossitto?

Uno nessuno e centomila? Un po’ banalotta come risposta, ma ha un fondo di verità perché ho sempre fatto tante cose e diverse tra loro. Ho iniziato a scrivere e collaborare con giornali al primo anno di università, nel frattempo con amici ne ho creato uno che si occupava di arte e organizzavamo anche mostre.
Ho fatto tanti lavoretti, poi per 5 anni e qualche mese ho insegnato italiano a stranieri. Ho fondato unportale di scuole di italiano a stranieri che cresce molto bene Ho scritto per blog e riviste, ho avuto unabreve parentesi nel mondo “seo” e poi sono stato travolto dal social. Oggi? Riassumendo con un tweet: sono un giornalista freelance e un consulente in ambito digitale.

Un percorso articolato e davvero interessante: in che modo ti sei avvicinato ai social media, e da quanto tempo?

Credo che in principio fu MySpace, perché in quel periodo scrivevo di musica. Ma chiaramente prima c’erano stati forum, mailinglist, chat: quelle era “la socialità”. Poi MySpace si piantava sempre e ho iniziato ad odiarlo: i miei studenti americani mi dissero che dovevo aprire un account su una cosa che si chiamava Facebook e così ho iniziato ad usarlo con loro. Nessun amico italiano a quei tempi. Poi…l’ulteriore svolta è stato l’iPhone!

Cosa ti piace dei social media? Quale pensi sia il reale ‘valore aggiunto’ rispetto a forme di comunicazione e interazione più tradizionali?

Il valore aggiunto dei social media è, per semplificare, una nuova e rinnovata socialità. Poi ci sono le dovute differenze, ovviamente. Per rinnovata socialità intendo la possibilità di instaurare relazioni “non tradizionali”. Accettereste un link per strada da uno sconosciuto? Su Twitter sì e lo ringraziereste pure.

Adesso vogliamo sapere la piattaforma che ti piace di più, e perché…

Twitter e Instagram. Hanno forza e capacità, nel proprio dna, di creare relazioni, a livelli differenti, molto forti e potenti.

… e la piattaforma che quest’anno secondo te ‘spacca’, o che si riconferma.

Instagram. Però si devono dare una svegliata e implementare delle funzioni vitali: è mai possibile che non posso fare un album dove catalogo foto particolari che mi piacciono? Ancora: metriche? Zero, Instagram fornisce pochi dati, purtroppo. Proprio per quel che riguarda Instagram vi invito a leggere il sito diInstagramers Italia, community di cui faccio parte: lì troverete molti aggiornamenti interessanti.

Su Twitter sei molto attivo: dacci 3 consigli del ‘twittero efficace’!

Chiedi consigli a me? Ma come? Io sono quello che ha lanciato #leguidesuisocial su Twitter che prendeva in giro, palesemente, tutte quelle guide che danno consigli su come stare sui social. Credo siano credibili come i manuali d’amore.
Allora, visto che insisti ti do tre “non consigli”: 1) nel dubbio defollowa. Non c’è utente Twitter che devi seguire per forza. 2) Twitta, twitta, twitta. 3) Twitta e defollowa.
Io uso twitter seguendo questi tre punti che nessuno mai mi ha detto o che ho letto. Come dire: twittando si impara.

Salutiamoci con un desiderio: quale è il progetto social dei tuoi sogni?
Se lo dico va via dai miei sogni e rischio di svegliarmi.